Non si deve nascondere la soddisfazione ottenuta da una
festa ben riuscita.
Frassinetto, come paese, come comunità, ha presenziato unita
nel momento più importante:
il 50° Anniversario della Croce. La festa della nostra
Montagna.
Chi ha lavorato per il buon esito della manifestazione è
stato ampiamente ripagato.
Chi ha vissuto per la prima volta questa esperienza ha
apprezzato il calore e l’affetto della nostra gente.
Sono infinite le persone da ringraziare, per aver
partecipato, per averci creduto, per aver lavorato, per aver ideato,
consapevoli delle potenzialità e delle risorse celate delle nostre terre,
vigili al rispetto della natura e del lavoro del montanaro.
“Amare i propri luoghi” è il messaggio che vogliamo
trasmettere, anche se costa qualche sacrificio.
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Almeno 200 persone hanno
partecipato, sabato 27 luglio, alla
festa per il 50° anniversario della posa
della Croce della Quinzeina (Punta Nord, m 2344) uno di quei “monumenti
religiosi” alpini che è diventato meta appetita di gite per gli
appassionati di montagna. La posa della
Croce, nel 1963, fu promossa dall’attuale vicario di Frassinetto, monsignor
Fiorenzo Rastello, per sostituire una precedente croce (distrutta da una
valanga) fatta innalzare nel 1933, in occasione
dell’Anno Santo, da don Giuseppe Bordello, prevosto di San Benigno e alpinista
(che quell’anno aveva fatto erigere anche le croci sul Monte Marzo e sul Monte
Colombo). Per curiosità, l’anno successivo venne pure innalzata una croce sul
lato sud, in territorio di Borgiallo, a quota 2231, per merito di don Martino
Chiarottino, prevosto di Chiesanuova.
La nuova croce, del peso di
cinque quintali, costruita dal frassinettese Antonio Brunasso Cassinin e
formata da 12 pezzi, fu trasportata con i muli dai margari di Frassinetto fino
in vetta: qui fu piazzata grazie agli abitanti, con gli adulti che armeggiavano
attorno ai pezzi e i ragazzi che andavano con i secchielli a prendere l’acqua
per impastare cemento e sabbia in una fontana posta in basso a un’ora circa di
cammino.
Alta sette metri, è stata
abbattuta dalla neve per tre volte, ma ogni volta è stata rimessa in sesto. Nel
2002, a
cura degli alpini di Frassinetto, è stato posato un nuovo altare in pietra
vicino alla croce. Da mezzo secolo ogni anno a fine luglio si celebra la Messa in vetta alla
Quinzeina: fino al 2003 è sempre stato presente il vicario don Fiorenzo.
Anche quest’anno, secondo programma, c’è stata
la celebrazione della Messa ai piedi della croce (ore 10,30), rito officiato da
don Gianni, parroco di Favria, che aveva come priori i coscritti del 1995 e che
è stato trasmesso in diretta su schermo nella chiesa parrocchiale di San
Bartolomeo. Quindi pranzo (a base di polenta, spezzatino e formaggio) offerto
dagli alpini presso l’Alpe Gemente e rientro. In serata concerto del coro
“Congedanti della brigata alpina Taurinense” e presentazione del libro “La
croce della Quinzeina”, una bella pubblicazione curata da Antonio Bongera e
Attilio Guaitoli, che ripercorre le vicende di questo piccolo monumento
all’amore per la montagna da parte dei frassinettesi.
Paolo Querio.
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