martedì 30 luglio 2013

200 per il 50° Anniversario.



Non si deve nascondere la soddisfazione ottenuta da una festa ben riuscita.
Frassinetto, come paese, come comunità, ha presenziato unita nel momento più importante:
il 50° Anniversario della Croce. La festa della nostra Montagna.
Chi ha lavorato per il buon esito della manifestazione è stato ampiamente ripagato.
Chi ha vissuto per la prima volta questa esperienza ha apprezzato il calore e l’affetto della nostra gente.
Sono infinite le persone da ringraziare, per aver partecipato, per averci creduto, per aver lavorato, per aver ideato, consapevoli delle potenzialità e delle risorse celate delle nostre terre, vigili al rispetto della natura e del lavoro del montanaro.
“Amare i propri luoghi” è il messaggio che vogliamo trasmettere, anche se costa qualche sacrificio.


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Almeno 200 persone hanno partecipato, sabato 27 luglio,  alla festa per  il 50° anniversario della posa della Croce della Quinzeina (Punta Nord, m 2344) uno di quei “monumenti religiosi” alpini che è diventato meta appetita di gite per gli appassionati  di montagna. La posa della Croce, nel 1963, fu promossa dall’attuale vicario di Frassinetto, monsignor Fiorenzo Rastello, per sostituire una precedente croce (distrutta da una valanga) fatta innalzare  nel 1933, in occasione dell’Anno Santo, da don Giuseppe Bordello, prevosto di San Benigno e alpinista (che quell’anno aveva fatto erigere anche le croci sul Monte Marzo e sul Monte Colombo). Per curiosità, l’anno successivo venne pure innalzata una croce sul lato sud, in territorio di Borgiallo, a quota 2231, per merito di don Martino Chiarottino, prevosto di Chiesanuova.
La nuova croce, del peso di cinque quintali, costruita dal frassinettese Antonio Brunasso Cassinin e formata da 12 pezzi, fu trasportata con i muli dai margari di Frassinetto fino in vetta: qui fu piazzata grazie agli abitanti, con gli adulti che armeggiavano attorno ai pezzi e i ragazzi che andavano con i secchielli a prendere l’acqua per impastare cemento e sabbia in una fontana posta in basso a un’ora circa di cammino.
Alta sette metri, è stata abbattuta dalla neve per tre volte, ma ogni volta è stata rimessa in sesto. Nel 2002, a cura degli alpini di Frassinetto, è stato posato un nuovo altare in pietra vicino alla croce. Da mezzo secolo ogni anno a fine luglio si celebra la Messa in vetta alla Quinzeina: fino al 2003 è sempre stato presente il vicario don Fiorenzo.
 Anche quest’anno, secondo programma, c’è stata la celebrazione della Messa ai piedi della croce (ore 10,30), rito officiato da don Gianni, parroco di Favria, che aveva come priori i coscritti del 1995 e che è stato trasmesso in diretta su schermo nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Quindi pranzo (a base di polenta, spezzatino e formaggio) offerto dagli alpini presso l’Alpe Gemente e rientro. In serata concerto del coro “Congedanti della brigata alpina Taurinense” e presentazione del libro “La croce della Quinzeina”, una bella pubblicazione curata da Antonio Bongera e Attilio Guaitoli, che ripercorre le vicende di questo piccolo monumento all’amore per la montagna da parte dei frassinettesi.

Paolo Querio.

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